Era arrivata dalla martoriata striscia di Gaza in cerca di una nuova opportunità, ma una ragazza di 20 anni di nome Marah non ce l’ha fatta.
Si chiamava Marah Abu Zuhri e aveva solo 20 anni: era arrivata in Italia con un volo di Stato dalla striscia di Gaza, una delle tante vite che i Paesi europei e il nostro in primis stanno facendo di tutto per salvare dall’orrore di una guerra sproporzionata nei numeri, quella tra Israele e i miliziani di Hamas, ma che soprattutto sta mietendo decine di migliaia di vittime civili. A Gaza si muore sotto i bombardamenti, ma anche colpito da armi da fuoco mentre si è in fila per il cibo.

Ma a Gaza si muore anche di fame, come ci viene raccontato dai tanti testimoni sul posto, in quello che ha assunto i contorni del genocidio, termine che scuote le coscienze e che sta diventando sempre meno un tabù da pronunciare, di fronte proprio all’evidenza dei fatti. Se qualcuno ancora non volesse credere a ciò che è di fronte agli occhi del mondo, arriva la storia di Marah, che era giunta nel nostro Paese per riprendere in mano la propria vita.
La corsa contro il tempo dei medici per salvare la vita di Marah
Atterrata all’aeroporto militare di Pisa nella notte dell’antivigilia di Ferragosto, la giovane era stata trasportata d’urgenza all’Ospedale Cisanello, nel capoluogo di provincia toscano. I segni della malnutrizione erano evidenti e il suo quadro clinico era apparso immediatamente complesso. Uno “stato di profondo deperimento organico” era stato diagnosticato dai medici sul corpo fragile di questa ragazza, arrivata in Italia insieme alla mamma.

Nella giornata di ieri, il giorno di Ferragosto, l’apice delle vacanze per decine di milioni di italiani, mentre noi tutti eravamo al mare o intenti in qualche scampagnata, i medici del nosocomio pisano lottavano per salvare la vita di Marah, che a Gaza sarebbe comunque morta di fame, ma sarebbe successo lontano dai nostri occhi e forse non ci avremmo fatto nemmeno caso, sarebbe stato soltanto un numero. Invece, la storia di questa giovane di 20 anni ora scuote gli italiani.
La storia di Marah, morta in Italia dopo l’arrivo da Gaza, parla a tutti noi
Ieri pomeriggio, la situazione è precipitata, il comunicato dei medici sottolinea che “si è verificata un’improvvisa crisi respiratoria e successivo arresto cardiaco che, purtroppo, ha portato al decesso della giovane”. Marah aveva 20 anni e in Italia era stata portata perché si potesse salvare e potesse ricominciare una propria vita, invece quel viaggio della speranza è stato intrapreso troppo tardi e nulla si è potuto fare per lei.

Non poteva mancare il cordoglio della politica, con Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, che evidenzia come il sistema sanitario della Regione che amministra “sarà sempre in prima fila per garantire massimo sostegno a favore della popolazione di Gaza”. Ma quando si arriva a queste situazione estreme, è tutta la classe politica in primis, poi la società civile, che deve interrogarsi su quanto abbia fatto nel concreto e quanto avrebbe potuto fare.