Si è appena concluso Auto e Moto d’Epoca 2015, il principale appuntamento in Italia, e tra i più importanti in Europa dopo Essen dedicato alla passione per il motorismo storico. Il salone, che ha preso vita per la trentaduesima edizione dal 22 al 25 ottobre scorso presso la Fiera di Padova, ha segnato un vero e proprio sold out, nei 90.000 metri quadrati dell’esposizione (2.000 mq in più rispetto al 2014), quest’anno, è andata in scena l’edizione dei record!
Auto e Moto d’Epoca nasce da un’idea di Mario Baccaglini e 32 anni dopo quella che era una piccola manifestazione motoristica, è divenuta un polo mondiale per tutti gli amanti delle quattro ruote.
L’edizione 2015 ha visto un’ affluenza pazzesca che ha superato di gran lunga il picco di 80.000 visitatori del 2014. Ognuno ha assistito ad un grande spettacolo, una storia di passione, una storia raccontata partendo dalle origini dell’auto per arrivare alle novità del mercato. Un evento pensato per tutti gli amanti dell’auto e della bellezza del mondo dei motori. Auto, storia, passione, accessori, ricambi introvabili, club e collezionisti che costituiscono il mondo delle auto e delle moto d’epoca. Una fiera per tutti, dai bambini fino al 103enne Emilio Zumerle, il più anziano autista di Fiat 500 ancora vivente premiato dal presidente Asi Avv. Loi.
L’edizione 2015, cresce su tutti fronti come mai prima d’ora.
Mai così tante Case automobilistiche, mai così tanti nuovi modelli, mai così numerosi espositori e auto in vendita.
Ad Auto e Moto d’Epoca quest’anno sono presenti ben 18 costruttori, che hanno scelto Padova per le loro anteprime nazionali delle novità da poco presentate a Francoforte. Si tratta di Abarth (con 750 Record Bertone e Monoposto Record), Alfa Romeo (con la nuova Giulia, accanto ad alcune auto del Museo Storico di Arese come la Giulia TI Super, la Giulia SS, la TZ2 e Giulia Sprint GTA), BMW (con la rinnovata Serie 3 e i modelli che l’hanno preceduta), Bentley (con il nuovo SUV Bentayga), Citroen (con la nuova C4 Cactus con a fianco l’unica 2 Cavalli “Soleil” esistente al mondo), DS, (con la nuova DS 5), Land Rover, Mercedes (con la nuova Classe S Cabrio), McLaren (con la 570S), Peugeot, Porsche (con la serie limitata in trenta esemplari della 911 Targa 4S per i trent’anni di Porsche Italia e i cinquanta di Targa), Smart (con la nuova Fortwo cabrio), Tesla (Model S P90D), Volvo (con il nuovo SUV XC90), Infiniti, Jaguar, Maserati e, infine,Pagani.
La partecipazione così numerosa da parte dei costruttori non è casuale in un mercato sempre più sensibile all’emozione del mito e alla tradizione dei marchi, e dove lo storico è elemento fondamentale per fidelizzare, creare immagine e coltivare la passione dell’auto.
Sono stati oltre 300 i commercianti, con una crescita di oltre il 25% rispetto ai 220 dello scorso anno.
Mai così tanti partecipanti da così tanti Paesi: oltre alle fedeli Germania, Belgio, Francia e Inghilterra, sono giunti quest’anno anche da Croazia, Olanda, Polonia, Portogallo.
Ben più di 4.000 le auto in vendita, che vanno così a superare il record dell’anno scorso.
Insomma, un’edizione imperdibile che sarà anche ricordata come il più grande mercato Ferrari visto finora. Si è davvero dipinta di rosso la Fiera, perchè così tante auto del Cavallino Rampante in vendita non si erano mai viste. Una ricca e completa esposizione di capolavori di Maranello offerta agli appassionati. Erano infatti più di 600 le Ferrari in vendita di ogni modello. Dalla Mondial, fino ai modelli più prestigiosi destinati a facoltosi collezionisti.
E’ un’edizione che sarà ricordata anche per un altro record, ovvero per i prezzi raggiunti dalle Rosse di Maranello (anche se, in generale, per molte auto d’epoca di altre marche).
Si sono osservati infatti valori di scambio che non fanno che consolidare la crescita vertiginosa dei prezzi. Si registrano infatti, per quasi tutte le Ferrari, valori doppi (o più) rispetto all’anno passato.
Tra le tante in vendita si fa l’esempio di Dino 208 GT4 proposta a circa 48.000 euro, Dino 246 GT a 370.000 euro, 512 BB a 360.000 euro, 328 GTS anche a oltre 120.000 e GTS Turbo oltre 100.000 euro.
D’altra parte non si può dire che quest’anno le Rosse siano “andate a ruba” come accaduto durante l’edizione 2014. Infatti, considerate le elevate richieste economiche, sembra che gli appassionati Italiani abbiano un po’ “frenato” gli investimenti nelle Rosse. Ciononostante non erano poche le auto con appeso il cartello “venduta”. Al riguardo pare che, di queste auto, molte siano finite ai soliti collezionisti francesi, tedeschi e belgi, apparentemente non spaventati dall’impennata delle cifre richieste.
Autore S.Montanari
©Riproduzione Riservata