California Dreaming, vivere un sogno a Maranello

Museo ristrutturato per offrire esperienze, una mostra spartiacque che segna la fine dell’era Montezemolo

11 aprile. Nel 1961 Bob Dylan debuttava a New York, appena nove anni dopo l’Apollo 13 veniva lanciato verso la Luna. Una data in cui viene segnalata la prima radiocronaca sportiva della storia (sempre in Usa), in cui nel 2014 il Museo di Maranello ha voluto rendere onore al mito americano, e più precisamente Californiano, con una mostra dal titolo “California Dreaming”, la prima dalla ristrutturazione complessiva del museo che vede un forte ampliamento della parte espositiva.

Una mostra che segna una svolta importantissima nel mondo Ferrari: è, infatti, l’ultima ad essere inaugurata dal Presidente uscente Montezemolo, alla presenza dell’Ad di FCA Sergio Marchionne (Presidente in ingresso).
Un evento, quindi, che si presta a segnare un confine di spartiacque tra il mondo di Montezemolo, voluto sin da giovane dallo stesso Enzo Ferrari all’interno del team, e Marchionne, che porterà la propria visione all’interno del mondo marchiato con cavallino rampante, Museo di Maranello non esente dalla rivoluzione.
“California Dreaming- ha dichiarato Montezemolo- è un modo eccellente per tirarsi su il morale, ma anche “un modo di celebrare lo stato a stelle e strisce in cui Ferrari vende di più”.

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Con California Dreaming, mostra che celebra i 60 anni della Rossa negli Stati Uniti, è stata inaugurata anche una nuova ala museale, ricca di simulatori e di un vero e proprio box dove poter provare l’emozione del cambio gomme e pit stop. Il concept che guida questa ristrutturazione, infatti, si muove percorrendo l’idea dell’engagement e dell’esperienza: coinvolgere le persone direttamente all’interno del mondo Ferrari, rafforzando la passione e con essa il brand più forte di tutti. “Il museo ha raggiunto finalmente la sua dimensione definitiva. Adesso la visita è un’autentica ‘esperienza’ nella dimensione Ferrari” ha detto Antonio Ghini, direttore del museo, intervistato da Ruoteclassiche.
A proporre il metaforico ingresso in una nuova dimensione, infatti, è stato creato un arco rosso all’interno del piazzale, recitante la scritta “Live the dream”, vivi il sogno. Le porte della gloria e del trionfo sportivo si aprono, benvenuti nel mondo del prestigio estremo in vernice rossa fiammante, potete udire il suono roboante e la potenza dei motori? Per voi, in esclusiva anche la presentazione della nuovissima Ferrari “California T”, appena tornata dalla prima uscita al Salone di Ginevra.

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Il mito, tuttavia, non vuole fare alcuna selezione all’ingresso e si prepara per accogliere anche i più piccoli, offrendo un’area divertimento e i simulatori per i giovani che vogliano misurarsi con i percorsi dei propri beniamini. All’inaugurazione del nuovo edificio presente anche il sindaco Lucia Bursi, che ha commentato: “un esempio di proficua collaborazione tra pubblico e privato, confermato dal fatto che questo progetto ha ottenuto il finanziamento della Comunità Europea e ha rispettato pienamente i termini di spesa fissati in origine”.

Sono cinque le sale in cui si articola la mostra, la prima dedicata alle corse (con una citazione puntuale della pista di Laguna Seca, dove anche Valentino Rossi e Casey Stoner si sono sfidati con un sorpasso da brivido nella curva “cavatappi”), un biglietto di ingresso per il mondo della passione e del brivido della velocità, un vero e proprio fare conoscenza con il mito, con monoposto da brivido, come la T4 di Gilles Villeneueve.

Ferrari è da sempre anche simbolo di lusso, fascino e prestigio, Ferrari è un brand che appartiene al mondo dei motori e della velocità come anche a quello dei vip e di una vita eccellente, fuori dal comune. Per questo sul red carpet non sono solamente vetture e bolidi protagonisti delle piste, ma anche le forme sinuose ed eleganti delle berline da strada, prime su tutte la California T, capace di conquistare per il suo profilo assolutamente morbido, volume lineare mosso, coda snellita rispetto al passato e coerenza di forme. I dati, probabilmente, non bastano a descrivere l’ideale bellezza trasformata in pura velocità: 560 cavalli, velocità massima 316 km/h, con passaggio da 0 a 100 in appena 3,6 secondi.
Sul red carpet hollywoodiano, assieme alla new entry, recita una parte di primo piano il modello appartenuto a Steve McQueen, la 275 GTB4.

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Il red carpet non può che portare il visitatore sull’erba frusciante ed elegante di Pebble Beach, dove da sempre viene premiata l’eleganza, e con essa Ferrari. Il 2014 ha visto un trionfo totale su larghissima scala del brand Ferrari, esploso in tutta la sua raffinatezza, , con pezzi d’asta battuti per cifre da capogiro (38 milioni di dollari per la sola 250 GTO) e il primo posto nel concorso annuale d’eleganza, vinto dalla Ferrari Scaglietti 375 MM di proprietà di Jon Shirley una volta appartenuta al regista Roberto Rossellini.
In mostra un modello progettato dalla genialità assoluta del designer Luigi Colani, la Ferrari Testa d’Oro, un esemplare dalle forme rotonde e morbide, certamente futuristiche ancora oggi, nonostante i trenta anni che ci distanziano dal suo concepimento. Assoluta creatività del marchio Ferrari, qui plasmata come un giocattolo d’infanzia da una mente sorprendente.

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L’ultima sala è dedicata al mondo tecnologico, sempre in crescita e rivoluzione, quello della Silicon Valley, accompagnata dallo show della moderna tecnologia portata in pista dalle moderne monoposto rosse, spiegata a tutti nei minimi dettagli.
I visitatori premiano immediatamente la nuova filosofia del museo di Maranello con un vero e colossale trionfo di visite: 2400 in un solo giorno, quello di Pasqua. Solo nel 2013 sono stati ben 320.000 i visitatori, cifra che porta di fatto il museo tra i dieci più importanti d’Italia, sperando in un ulteriore incremento nell’anno corrente (e in futuro, magari stimolato da crescita e vittorie sulle piste di tutto il mondo).
Una mostra che ha fatto da confine storico su cui far nascere una nuova era, quella di Marchionne, che proprio qui ha cominciato a esprimersi in prima linea, sostenendo che “Dobbiamo migliorare le performance delle gare (…) Per il 2014 mettiamoci l’anima in pace, non sarà una grande stagione, ma un anno difficile, perché avremo problemi a digerire il non vincere. Bisogna dare credibilità alla Ferrari in pista, sono fissato, bisogna tornare lì”. Per il Presidente uscente Montezemolo, invece, l’apice di un anno duro, in cui le prestazioni su pista non sono state felici, ma che hanno ugualmente segnato una crescita e un rafforzamento dei legami degli appassionati con il marchio, anche negli stessi Usa.

Lucio Celia
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