Museo Ferrari Mostra per i 50 anni della Pista di Fiorano

Gli anni ’60 per la Ferrari, ma anche per il mondo dell’automobilismo, sono stati piuttosto tumultuosi. Basti pensare che, in quel decennio, in Formula 1 furono disputati oltre 100 gran premi e fu inserita per l’ultima volta la famosa corsa 500 miglia d’Indianapolis.

Proprio in quegli anni, mentre le squadre inglesi si affermavano nelle varie corse, quelli che Enzo Ferrari amava definire come garagisti perché si dedicavano solo all’assemblaggio di motori e telai, era la Lotus a dominare la scena con 36 vittorie, il triplo rispetto a quelle ottenute dal Cavallino.

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Ecco perché, a inizio anni ’70, e precisamente nel 1972, Enzo Ferrari, come era solito fare, ebbe un’intuizione e decise di costruire una  pista per testare le vetture del Cavallino proprio a Maranello. L’idea era quella di riportare su un unico percorso di prova tutti i punti più critici che erano presenti nei vari circuiti in Europa.

Per realizzare questa pista fu scelto Fiorano, un paese a pochi chilometri dalla sede della Ferrari a Maranello, dove c’era un appezzamento di terra ampio e immerso nella natura, una caratteristica che poteva favorire la concentrazione e il benessere dei piloti e dei collaudatori.

La pista di “prova” fu realizzata in pochissimo tempo e, ancora oggi, è proprio sul circuito di Fiorano che vengono sperimentate le auto sportive e gran turismo di casa Ferrari.

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Il circuito di Fiorano riporta le caratteristiche e i tratti più difficili che sono presenti nei vari circuiti europei: si tratta di una pista lunga oltre 3 km, con 14 curve e chicane. Inoltre, per  permettere al team di migliorare le caratteristiche della macchina e le prestazioni dei piloti, lungo tutto il percorso sono presenti dei sistemi di telemetria e 10 telecamere fisse che riprendono le macchine che corrono in pista. Il circuito di Fiorano è stato dotato di un impianto d’irrigazione che consente di bagnare il tracciato in pochi minuti e di recuperare gran parte dell’acqua utilizzata.

La pista di Fiorano rappresenta l’unione tra il genio e la tendenza visionaria del Drake con le innovazioni tecnologiche e, oggi, è ancora un punto di forza e qualcosa d’innovativo nel suo genere.

Nel 1982, dieci anni dopo la realizzazione della pista di Fiorano, Enzo Ferrari è stato reso cittadino onorario perché, di fatto, ha reso questo paese il “braccio destro” del famoso stabilimento di Maranello. Nello stesso anno, però, morì uno dei più grandi piloti di Formula 1: il fuoriclasse Gilles Villeneuve, infatti, perse la vita sul circuito di Zolder e per ricordarlo è stata eretta una statua proprio all’ingresso del circuito di Fiorano.

Celebrare i 50 anni della pista di Fiorano, quindi, è sembrato qualcosa di naturale e, infatti, è stata realizzata un’esposizione davvero particolare per questa importante ricorrenza. L’attenzione è stata posta anche sulle innovazioni che si sono susseguite negli anni e che hanno permesso di apportare dei miglioramenti sia da un punto di vista della performance, sia per quanto riguarda le tecniche costruttive.

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Indispensabile, inoltre, è stato lo sviluppo di un sistema intelligente e complesso per la gestione e l’analisi dei dati che ha permesso di avere preziose informazioni sui tratti impegnativi per piloti e mezzi, di analizzare i tempi sul giro e i nuovi record perfezionati anche dal miglioramento delle superfici e ovviamente ottenuti grazie all’impegno e alla maestria dei piloti fuoriclasse della Scuderia e degli abili collaudatori.

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La mostra per i 50 anni del circuito è una time-line che porta il visitatore a percorrere gli straordinari avvenimenti del mondo Ferrari, i personaggi che hanno caratterizzato la storia del Cavallino e i momenti salienti che hanno cambiato lo sport automobilistico e della Formula 1.

 

Questa mostra, però, non celebra solo le 50 candeline della pista di Fiorano, ma anche il mondo della Ferrari, le persone e le sue autovetture, famose praticamente ovunque, che sono da sempre, e sempre lo saranno, un punto riferimento della tecnica e della bellezza.

 

Lucio Celia

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